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MIGLIORARE L’INCLUSIONE PARTENDO DAL COLORE DEI DISPOSITIVI DI COMANDO

Un documento Inail in materia di sicurezza e inclusione presenta un’analisi e indicazioni per l’uso del colore nel codice visivo dei dispositivi di comando macchine. La normativa, il documento e l’uso del colore.

 

In materia di sicurezza, il Decreto Legislativo 81/2008 “prescrive che le informazioni, le segnalazioni di allarme e le avvertenze di attrezzature o macchine siano ben visibili e comprensibili”. E dunque è importante che nel processo di valutazione dei rischi si tenga delle eventuali barriere che potrebbero aumentare i rischi dei lavoratori, ad esempio per la presenza di eventuali inabilità cromatiche che rendano difficile discriminare i colori dei dispositivi di comando macchine.

 

Ad affrontare questo tema specifico è un nuovo documento Inail “Sicurezza e inclusione. Analisi e Indicazioni per l’uso del colore nel codice visivo dei dispositivi di comando macchine”, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT).

 

Dispositivi di comando: senza inclusione non c’è sicurezza

Nella presentazione del documento, a cura del Dipartimento DIT, si ricorda, innanzitutto, che la Legge 227 del 22 dicembre 2021 “Delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità”, ha avviato “un processo di revisione, riordino e semplificazione della normativa di settore che mira a garantire parità di diritti nella vita come nel lavoro”. E in ambito lavorativo “l’integrazione e l’inclusione si realizzano attraverso interventi atti a garantire l’effettiva accessibilità e usabilità degli spazi, delle attrezzature e dei prodotti con cui il lavoratore deve interagire”.

 

Dunque, nei luoghi di lavoro vanno “individuati anche i potenziali rischi connessi alla presenza di barriere di diversa natura che possano in qualche modo ostacolare o rendere difficile ‘l’interazione’ con l’ambiente di lavoro, la postazione, l’attrezzatura di lavoro, aumentando la fatica fisica o mentale e facilitando l’infortunio”.

Non è dunque sufficiente riconoscere la presenza del rischio, ma bisogna tener conto anche delle categorie di lavoratori più esposti, riconoscendo le varie fragilità (diversità) ed intervenendo per assicurare condizioni di sicurezza per tutti.

Infatti, senza inclusione non c’è sicurezza.

 

In questo senso “scegliere ambienti, prodotti e tecnologie progettati secondo un approccio design for all agevola il Datore di Lavoro e contribuisce alla realizzazione di un ambiente sicuro per tutti: eliminando o indebolendo a monte barriere che impediscono lo svolgimento delle attività o lo rendono più difficoltoso, si riduce la necessità di uno sforzo eccessivo che può portare ad affaticamento o infortuni”.

E il documento, partendo da queste considerazioni, è dedicato agli ambienti industriali e, in particolare, “all’uso del colore nel codice visivo dei dispositivi di comando macchine per il superamento di alcune disabilità visive”.

 

Dispositivi di comando: codice visivo e uso del colore

Si ricorda che i dispositivi di comando “costituiscono l’elemento attraverso il quale l’operatore attiva o disattiva le diverse funzioni della macchina e possono essere di diversi tipi: ad esempio, pulsanti, bottoni, leve, interruttori, manopole, cursori, joystick, volanti, pedali, tastiere e schermi tattili”.  E questi “devono essere chiaramente visibili e individuabili utilizzando, se del caso, pittogrammi; devono essere progettati in modo da permettere l’univoca individuazione delle azioni che sono eseguite in funzione della loro attivazione”.

 

Il documento si sofferma anche sul codice visivo nei dispositivi di comando.

 

Infatti la guida alla Direttiva Macchine 2006/42/CE ai punti 1.7.1.1 e 1.7.1.2 “rimanda alle relative norme della serie EN 61310 contenenti le specifiche per la progettazione”.

La norma stabilisce una codifica “ovvero una rappresentazione sistematica di segnali o valori specificati mediante un altro insieme di segnali che deve rispettare un insieme definito di regole in modo da facilitare l’utilizzo sicuro e il monitoraggio dei macchinari. Stabilire regole per attribuire un significato particolare ad alcune indicazioni visive, acustiche e tattili facilita, tra l’altro, il riconoscimento rapido dello stato della macchina e della posizione degli attuatori.

 

E il codice visivo è “uno dei mezzi utilizzato per la codifica delle indicazioni (insieme o in alternativa a i codici acustici e codici tattili) e può essere espresso con colore, forma, posizione e cambiamento delle caratteristiche nel tempo (intermittenza)”.

 

Riguardo poi all’uso del colore nel codice visivo del dispositivo macchina, la norma “dà indicazioni sulla tinta da associare ai dispositivi di comando, ma nessuna in merito alle altre caratteristiche necessarie alla sua precisa individuazione: saturazione, luminosità o contrasto e la saturazione è “un aspetto molto importante: anche in presenza di soggetti anomali, a meno di casi rari di dicromia (es. protanopia), la saturazione può permettere al soggetto di riconoscere colori anche di tinte che potrebbero essere problematiche”.

 

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